Partiamo da un dato: il Napoli non giocava una partita in casa senza segnare da 363 giorni, precisamente dal 0-3 contro l’Atalanta del 3 novembre 2024. In questa stagione, tra campionato e Champions League, al Maradona aveva sempre vinto... Fino a ieri.

Ad interrompere la doppia striscia positiva dei partenopei è stato il Como di Cesc Fabregas, capace di bloccare sullo 0-0 ai campioni d’Italia di Antonio Conte. Un risultato che conferma, ancora una volta, come il tecnico catalano — ex giocatore proprio di Conte — stia diventando la vera bestia nera dell’allenatore salentino. Dopo il 2-1 ottenuto a febbraio, Fabregas è riuscito di nuovo ad incartare Conte, questa volta in casa sua.

Al Maradona è andata in scena una partita tattica, quasi una sfida a scacchi. Nonostante in campo ci fossero giocatori di grande talento, da entrambe le parti, a prevalere non sono state le giocate individuali, ma l’organizzazione collettiva. Le difese hanno chiuso ogni spazio, impedendo agli attaccanti di rendersi davvero pericolosi.

Eppure, un’occasione clamorosa c’è stata: nel primo tempo, Alvaro Morata si è guadagnato un calcio di rigore che avrebbe potuto cambiare la partita. Ma dal dischetto l’attaccante spagnolo si è fatto ipnotizzare da Milinkovic-Savic, prolungando la striscia postiva di rigori parati del serbo ed una maledizione che sembra non avere fine: è il sesto rigore consecutivo sbagliato dal Como in Serie A. Una serie che parte nel lontano 2003 con Cacia contro il Parma che arriva fino ad oggi.  Il rigore mancato ha tolto al Como la possibilità di firmare un’impresa storica, ma non ha cancellato il valore della prestazione. Il pareggio è comunque prezioso: un punto d’oro che permette agli uomini di Fabregas di allungare la striscia positiva a otto risultati utili consecutivi. Dopo il 2-0 rifilato alla Juventus, anche a Napoli il Como ha dimostrato di poter competere alla pari con le grandi del campionato. Lo aveva detto lo stesso Fabregas e così è stato.

Anzi, per quanto mostrato soprattutto nel primo tempo, forse il Como avrebbe persino meritato qualcosa in più. Ciò che resta, quindi, è la sensazione di una squadra in continua crescita, sempre più consapevole dei propri mezzi e capace di esprimere una precisa identità di gioco. I risultati lo confermano, e la classifica lo racconta: il Como di Fabregas non è più una sorpresa. È ormai una realtà consolidata del nostro campionato, con l’ambizione e la maturità per restarlo a lungo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 02 novembre 2025 alle 11:00
Autore: Luca Bianchi
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