Dopo il pareggio conquistato a Bergamo contro l’Atalanta, Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como, ha analizzato ai microfoni di DAZN la prestazione dei lariani, esaltando la prova di maturità della squadra di Cesc Fabregas, costretto a seguire la gara dalla tribuna per squalifica. 

Una partita difficile contro un’Atalanta di livello Champions, ma il Como ha tenuto testa e ha conquistato un punto importante. È questa la nota più positiva della serata?
"Sì, vi dico la verità: siamo molto orgogliosi di tutta la partita, dei novanta minuti nel loro complesso.  Giocare a Bergamo, contro una squadra di Champions League, significa inevitabilmente attraversare momenti di sofferenza, ma il nostro gruppo li ha affrontati con coraggio e personalità. Abbiamo avuto difficoltà nel primo tempo, è vero, ma abbiamo anche creato due-tre occasioni importanti che avremmo potuto sfruttare meglio. Questo punto ha un grande valore perché arriva su un campo difficilissimo, contro un avversario molto forte".

Il Como oggi è una squadra ambiziosa e in costante crescita. Qual è l’obiettivo stagionale?
"Le ambizioni devono esserci sempre, ma serve anche realismo. È difficile fissare traguardi a ottobre, soprattutto quando si lavora con tanti giovani talenti. L’obiettivo concreto è migliorare la classifica dell’anno scorso, dove abbiamo chiuso al decimo posto. Poi c’è un sogno, che dipenderà da quanto saremo capaci di crescere nel corso della stagione. Vogliamo arrivare a marzo come una squadra ancora più forte, più matura e più consapevole del proprio potenziale".

Fabregas ha seguito la partita dalla tribuna per squalifica. Come ha vissuto questo ruolo da “spettatore forzato”?
"Credo che per lui sia stato durissimo. Cesc è un uomo estremamente passionale, vive ogni partita con intensità totale, e non poter essere in panchina lo ha sicuramente fatto soffrire. È un leader autentico, riesce a trasmettere energia e carica anche solo con uno sguardo. Conoscendolo, so che non è stato facile, ma anche da lontano è riuscito a far sentire la sua presenza".

Un’ultima domanda su Nico Paz: c’è chi lo ha definito “il miglior numero dieci del campionato”. Condivide questa opinione?
"Per me Nico è un fuoriclasse, senza alcun dubbio. È un ragazzo di un’umiltà incredibile, un lavoratore instancabile e un talento puro come se ne vedono pochi. Ha ancora margini enormi di miglioramento, ma già oggi rappresenta uno dei giocatori più speciali che abbia mai visto nella mia carriera. È un orgoglio per il Como averlo con noi".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 23:37 / Fonte: TuttoAtalanta
Autore: Daniele Luongo
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