Conferenza stampa in casa Como oggi: il tecnico Cesc Fabregas ha presentato ai giornalisti la sfida di domani contro l'Inter: "Non siamo noi quelli che devono mettere paura all'Inter - ha detto - hanno giocato due finali di Champions, hanno tantissima esperienza, noi faremo la nostra gara al meglio, non vedo alternative. Sappiamo che giochiamo contro una squadra top, molto forte, ma mantenendo sempre l'ambizione di fare il nostro gioco".
Quanto si è ridotto il gap rispetto all'ultimo incontro di maggio?
"Poco, dobbiamo restare umili, siamo giovani, dobbiamo lavorare e imparare ancora tante cose, domani l'80% della squadra che ci troveremo di fronte gioca da 11 anni, noi no. Ma abbiamo un'attitudine importante, vogliamo fare una buona partita per capire a che punto siamo".
A maggio c'è stata davvero la chiamata dell'Inter?
"Non parlo di questo ora, non mi interessa. Sono al Como e darò tutto per il Como. Pensiamo solo a fare una grande prestazione e provare a vincere, non sono il tipo che ripensa a cosa è stato o cosa sarebbe potuto succedere. l'Inter ha una grande squadra e un grande allenatore, dirigenti top, vado spesso a San Siro a vedere l'Inter in Champions perché per me loro sono la squadra più forte. Ammiravo l'Inter di Inzaghi, non c'è vergogna a dirlo, ma proveremo a fare un partitone ora contro di loro".
Capello ha detto che il Milan senza coppe è favorito per lo scudetto, potrebbe valere anche per il Como.
"Dobbiamo vincere lo scudetto? Io penso solo a preparare al meglio le partite, a volte non vorrei mai smettere, mi piace insistere su alcuni concetti, oggi li ho dovuti mandare a casa però a un certo punto. Siamo in una fase di crescita, ci sono tanti ragazzi giovani, alcuni hanno cominciato a giocare a calcio solo ora. Abbiamo 14 punti in più dell'anno scorso? Sì ma non mi lascio andare, le somme si tirano alla fine, preferisco non parlare neanche di Europa, ora c'è da pensare solo all'Inter che sarà un esame importante. Il risultato sarà quello che sarà ma cercheremo di fargli fare una partita scomoda dando il massimo, rispetto per tutti ma non paura".
Domani il settore ospiti sarà sold out.
"Domani guarderò il terzo anello e sentirò orgoglio: meritano serate così e di portare a casa qualcosa, e i giocatori sentiranno il loro appoggio".
Come sta la squadra mentalmente e fisicamente?
"Bene, anche se sono giovani fanno gruppo, non si lasciano influenzare, mi divertono. Lavorano tutti seriamente e dobbiamo fare la partita perfetta. Diano tornerà, Sergi Roberto è malato, Dossena fa già parte del gruppo ed è all'80%. Goldaniga out".
Come si fa a tenere i ragazzi con i piedi per terra?
"Facciamo tante analisi, parliamo con le loro famiglie, c'è tanta informazione, cerchiamo di non portare qui le teste di... Se si fa un errore si sbaglia e si cerca di correggere. Ci si allena sempre al massimo, con energia, per portare questi ragazzi giovani al top".
Domani la preoccupano più i giocatori o il 3-5-2?
"Tutto, hanno qualità, cosa puoi dire a Bastoni o Dimarco? Giocano insieme da tanto tempo, giocano da soli, all'Inter praticamente tutti sono giocatori forti. Dovremo essere bravi a gestire l'emozione, a saper pressare, abituarci a fare questo tipo di gare. Se vogliamo essere al top, dobbiamo gestire queste situazioni. L'ho preparata in maniera diversa rispetto all'anno scorso, quando mancava un po' di talento. Questa estate abbiamo lavorato bene e domani abbiamo una grandissima opportunità di dimostrare chi siamo, con tutte le nostre forze".
Quali giocatori dell'Inter sarebbero funzionali al vostro gioco?
"Sucic lo sento un po' mio, con lui era tutto fatto poi è andato all'Inter. Lo stesso dicasi per Luis Henrique, vuol dire che abbiamo un buon occhio. Poi sono un grande fan di Lautaro, Dimarco, Calhanoglu".
Come sta Diao?
"E' giovane, ha tante pressioni che a volte gli fanno girare la testa, ha un po' sofferto dopo le mie parole, ho capito che ci sono altri interessi che non c'entrano con la nostra società. Ho parlato di questo, non voglio metterlo in difficoltà ma conosce la mia opinione. L'importante è che torni, può essere un'arma importante. E non c'entra l'Arabia".
Domani può essere la partita di Morata?
"Speriamo si sblocchi, ma non se gioca sarà comunque il primo contento se dovessimo vincere a San Siro. E' importante per noi, deve fare il salto. Ci sono partite in cui serve più personalità, dipende dal contesto".
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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