Il designatore AIA Gianluca Rocchi ha parlato della nuova scelta direzionale relativa alla spiegazione degli arbitri delle scelte del VAR: "Sia chiaro, io non sono favorevole all’ipotesi che l’arbitro parli a fine gara, non c’è lucidità poco dopo la partita. Però facciamo così: se consegnate un premio quando l’arbitro è il migliore in campo, beh, noi cominceremo a parlare dopo le gare… Ribadisco tutto: se il dialogo c’è da una parte sola, se non funziona la ricerca del dialogo stesso fra arbitro e allenatori, beh, saremo repressivi. Io chiedo dialogo, sempre: se ottengo qualcuno che urla non va bene come immagine del calcio e allora divento repressivo e me ne assumo tutta la responsabilità".

"È un passo avanti importante nella comunicazione, che già da anni curiamo con trasparenza. Ora, però, le spiegazioni saranno in tempo reale, davanti a tutti. Ci prepareremo a fondo soprattutto dal punto di vista comunicativo. Abbiamo un gruppo selezionato e vogliamo uniformare linguaggio e contenuti per essere chiari con il pubblico. Non esiste un tempo massimo per gli annunci in campo perché ogni arbitro ha il suo stile, il suo linguaggio e i suoi tempi di reazione. Dobbiamo ancora lavorare per uniformare il contenuto delle spiegazioni, ma non metteremo limiti rigidi: conterà soprattutto la qualità della comunicazione".

Sezione: News / Data: Mer 06 agosto 2025 alle 17:11
Autore: Niccolò Anfosso
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