La situazione legata alla lettera di diffida sull'utilizzo del nome di Stefano Borgonovo continua a generare polemiche. In un'intervista a Il Giornale, il fratello Marco Borgonovo ha commentato così la vicenda: "È come se Stefano fosse morto un'altra volta. Mi ha chiamato mia sorella Giusy e piangeva, è tutto veramente triste". Il fratello ha raccontato che i rapporti con la vedova Chantal si sono interrotti dopo la sua morte nel 2013. La diffida inviata al gruppo storico di tifosi lariani ha l'obiettivo di riorganizzare il controllo diretto di ogni utilizzo del nome dell'ex calciatore. 

Dall'altro lato, i Pesi Massimi hanno espresso la loro disapprovazione tramite un lungo post su Facebook affermando di aver ricordato l'ex calciatore sempre in modo costante e rispettoso. La tifoseria ha anche manifestato il proprio dissenso sul mancato incontro chiarificatore che la famiglia ha deciso di rifiutare categoricamente, ma il legale della vedova ha smentito questa versione, in quanto nel suo studio non sarebbe arrivata nessuna richiesta formale. 

Per concludere, ecco le parole di Marco Borgonovo: "Questa indignazione è andata ben oltre le barriere del tifo. Siamo in contatto con Bobo Maccoppi, ex giocatore del Como, e mia sorella al Sinigaglia va spesso. Una vicenda di questo tipo non credo sia mai accaduta. Fosse per noi, vorremmo sempre sentire risuonare il nome di Stefano. Sempre". Il desiderio del fratello è chiaro: vedere il ricordo di Stefano risuonare per sempre, ma le parti sembrano lontane da una soluzione. Una frattura impronosticabile che ha del surreale, un ricordo indelebile che si sta trasformando in un conflitto

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 17 novembre 2025 alle 10:45 / Fonte: Calcio Como
Autore: Luca Fiore
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