La sala consiliare di Palazzo Cernezzi ha accolto questa mattina la conferenza stampa di presentazione ufficiale della mostra “Paolo Rossi & The Football Legends”, patrocinata da Comune di Como, Como 1907, FIFA, CONI e FIGC, che si terrà a Como dal 16 gennaio al 19 aprile 2026 tra Palazzo del Broletto e San Pietro in Atrio. Un appuntamento che unisce ricordi e sport, nato per celebrare il mito di Pablito in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026.

All’incontro hanno preso parte il sindaco Alessandro Rapinese, l’assessore alla Cultura Enrico Colombo, Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi e presidente della Lega Serie A Femminile, insieme a tre campioni del mondo: Giuseppe Bergomi e Gianluca Zambrotta, con Antonio Cabrini giunto sul finire dell'evento. Accanto a loro anche Olivier Chignoli, presidente dell’associazione “Franco Chignoli - Andiamo a vincere”, e Marco Schembri, presidente di Worldex e direttore della mostra.

Il progetto espositivo accompagnerà i visitatori in un viaggio cronologico attraverso la vita, con cimeli come la sua pagella scolastica, e la carriera di Paolo Rossi: dagli esordi con il Vicenza e l’esperienza nel Como, fino agli anni d’oro con la Juventus e alla consacrazione in Nazionale nel Mondiale del 1982. Un racconto che si intreccia con la storia del calcio italiano e con quella personale di un uomo capace di incarnare i valori di sacrificio, rinascita e passione.

Una sezione speciale sarà dedicata proprio al Como ed a Gianluca Zambrotta, simbolo lariano della generazione mondiale 2006, a vent’anni dalla vittoria di Berlino. Nella mostra troveranno spazio anche maglie storiche, trofei di Pablito e cimeli unici: dai Pallone d’Oro Fifa e France Futbol alla Scarpa d’Oro, fino ad una fedele riproduzione della Coppa del Mondo. Un allestimento interattivo e digitale permetterà di rivivere, attraverso la realtà virtuale, la leggendaria tripletta di Rossi contro il Brasile allo stadio di Sarrià, rendendo l’esperienza immersiva e coinvolgente.

Durante la presentazione, il sindaco Rapinese ha sottolineato l’importanza di un’iniziativa che lega Como al grande calcio internazionale: “La città sta vivendo una crescita di appeal esponenziale e vogliamo arricchirla di eventi sportivi di alto livello. Ospitare un tributo a Paolo Rossi, che qui ha giocato e che proprio contro il Como ha segnato il suo primo gol, è per noi un grande onore”.

Olivier Chignoli ha ricordato l’origine personale del suo legame con il campione: “Sono nato a Parigi da genitori italiani e nel 1978, quando Paolo segnò contro la Francia, cominciai ad amare l’Italia. Mio padre è scomparso dello stesso male di Paolo, e per questo la nostra associazione porta anche il suo nome. Dopo il grande successo di Oderzo, sono certo che anche Como risponderà con entusiasmo”.

Per Beppe Bergomi, compagno di nazionale ed avversario di mille avventure dentro e fuori dal campo, Rossi è stato «il campione dei campioni». “Ovunque nel mondo sanno chi è Paolo. Ricordo ancora quando un tassista brasiliano, sentendo il suo nome, voleva farci scendere perché nel 1982 lo aveva “fatto piangere” con la sua tripletta. Con il suo sorriso Paolo raccontava con i toni giusti il calcio in un periodo particolare come questo”.

Gianluca Zambrotta, quindi, ha espresso l’orgoglio di poter partecipare a un progetto così simbolico: “Paolo rappresenta l’Italia, come fu per Schillaci nel ’90. Portare questa mostra nella mia città è un grande privilegio. Ci sono pezzi rarissimi, un patrimonio per ogni appassionato”.

Marco Schembri, direttore della mostra, ha illustrato il cuore del progetto: “Abbiamo voluto creare un’esperienza gratuita e accessibile a tutti. “Paolo Rossi” contiene la parola “oro” al centro, e questo dice tutto. Ci saranno oggetti dell’infanzia, biglietti delle finali mondiali e delle finali di Champions League dal 1956, oltre a maglie leggendarie. Como è il luogo perfetto per accogliere questa celebrazione”.

Infine, Federica Cappelletti ha offerto una testimonianza toccante sul significato della mostra e della città: “Como è un luogo speciale nella carriera di Paolo. Dopo tre operazioni al menisco, fu qui che ritrovò la fiducia per andare avanti. Da quell’esperienza ripartì verso Vicenza e poi verso la gloria mondiale. Questa mostra vuole trasmettere i valori che lui e la nazionale dell'82 rappresentavano: determinazione, rispetto e amore per il calcio”.

Sezione: News / Data: Ven 07 novembre 2025 alle 16:30
Autore: Luca Bianchi
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