Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di ‘Cronache di spogliatoio’, intervistato dal direttore Emanuele Corazzi. Di seguito le dichiarazioni di De Siervo.

I tifosi sono il patrimonio del calcio. Hanno manifestato la loro contrarietà per la partita Milan-Como in Australia. Si sono schierati gli allenatori, sia Fàbregas e sia Allegri, ma anche qualche calciatore, come Rabiot. Quindi, quali sono i pro di andare a giocare in Australia e perché la Lega pensa che possa essere fruttifero?
"La risposta è semplice. Se chiedi a un atleta se vuole fare 20 ore di aereo per giocare una partita di calcio del proprio campionato, dirà evidentemente che è una follia. Se lo chiedi a un allenatore che si gioca lo Scudetto o l'accesso in Champions League, anche lui proverà a resistere. Se lo chiedi alla gente, nessuno vuole rinunciare alla possibilità di andare allo stadio. Però qui si tratta di capire se vogliamo l'uovo oggi o la gallina domani. Chi sviluppa una property sportiva ha l'obbligo di pensare a 5-10 anni e dobbiamo fare né più né meno quello che hanno fatto da sempre le grandi leghe americane".

In assemblea, quando si è votata questa proposta, tutti i club hanno votato sì, quindi poteva essere Fiorentina-Inter come Milan-Como.
"È un po’ diverso. Per disputare una partita all'estero servono, allo stato attuale, 7 autorizzazioni diverse. La Lega Serie A, in questo momento, all'interno di un percorso stabilito dalle regole attuali, ha raggiunto 5/7 delle autorizzazioni. Si sono dichiarate d'accordo le due squadre: il Milan e il Como. In Italia si sono dichiarate d'accordo 20 squadre su 20, non come in Spagna, in cui c'è stata una dinamica di contrapposizione interna. Qui tutti sono stati d'accordo, ha votato il Consiglio federale della FIGC e abbiamo ottenuto anche l'ok della confederazione europea, ovvero della UEFA. Abbiamo ottenuto anche l'ok della Federazione australiana e siamo in attesa del responso di quella che è la Confederazione asiatica, che dovrebbe esprimersi a giorni.
Dopodiché l'ultima autorizzazione necessaria è quella della FIFA di Gianni Infantino, che dovrà per ultima, in qualche modo, determinare la questione. Dal punto di vista tecnico, da un'analisi profonda, non esistono motivazioni per impedire lo svolgimento di questa gara, perché se si leggono con attenzione i risultati anche della sentenza della Superlega, evidentemente gli organismi del calcio, in particolare nel caso dell'Italia, la FIFA e la UEFA hanno una serie di diritti, ma anche di doveri, nel senso che non possono impedire che si svolgano determinati aspetti che non sono vietati. In questo senso questa partita, che oggi tutti vivono come un elemento di rottura rispetto al sistema, probabilmente tra cinque anni verrà vissuta come un pallido ricordo, perché questa cosa sarà stata sdoganata.


Noi non vogliamo stravolgere l'equilibrio del calcio, siamo tutti come voi, appassionati di questo sport, ma non si deve confondere il romanticismo come un blocco rispetto a quello che è lo sviluppo del mondo. Il calcio, e lo dimostra perfettamente quello che sta succedendo con la Lega francese, se non è capace di innovarsi e conquistare dei pubblici, perde determinate risorse e quindi muore. Nessuno fa mente locale sul fatto che non esiste più il calcio in cui i soldi piovono dall'alto o su come non esista una persona generosa che investe centinaia di milioni, senza in realtà avere un riscontro. Abbiamo il calcio che ci meritiamo, che siamo capaci di mantenere e di sostenere.


Siamo, come calcio, in un momento di straordinaria presenza negli stadi, a dispetto degli stadi più vecchi d'Europa, oltre 70 anni di età media, e abbiamo il 92% di occupancy, cioè dell'occupazione dei nostri stadi. Abbiamo superato, dopo 33 anni, il record del passato, circa 32mila tifosi presenti per ogni singola gara, nonostante i nostri stadi siano vergognosi, ed è qui che la nostra industria deve fare di più, dobbiamo cercare di modernizzarli. In assenza dello stadio, che è la fonte di ricavi più importante - lo vedete con il Tottenham in Inghilterra o con il Real Madrid in Spagna - l'unica vera fonte di ricavi è quella che deriva dall'abbonamento che le persone pagano per vedere lo spettacolo".

Sezione: News / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 22:00
Autore: Daniele Luongo
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