Una serata di festa, riconoscimenti ed addii. Al Sinigaglia ieri sera si è disputata Como-Inter, ultima partita della stagione, terminata con una sconfitta 0-2.  Le reti di De Vrij e Correa hanno costretto i lariani al primo k.o. dopo due mesi d'imbatibilità, indolore per un Como già in vacanza dopo la conquista matematica del decimo posto a Verona.

È stata una notte, come dicevamo, di riconoscimenti: prima a Fabregas, premiato per la seconda volta consecutiva come miglior allenatore del mese (stavolta di Maggio) nel pre-partita. A seguire c'è stato l'omaggio del Como per Alessio Iovine, con una targhetta celebrativa per la bandiera lariana che, come Pepe Reina, solo 24 ore prima aveva annunciato il suo addio al calcio. Il primo momento di celebrazione di tanti di lì alla fine della serata per il ragazzo di Bregnano, salutato dalla sua gente. Passando, quindi, dal saluto della squadra al pubblico del Sinigaglia per questa stagione.

Un anno storico per il Como, che è tornato 21 anni dopo l'ultima volta in Serie A e l'ha fatto subito da protagonista: decimo posto, come detto, con 49 punti, frutto di 13 vittorie, 10 pareggi e 15 sconfitte. I ragazzi di Fabregas sono entrati dunque nella top 10 delle migliori neo-promosse in Serie A dall'introduzione del campionato a 20 squadre, eguagliando all'ottavo posto il Palermo 2014/15 ed il Verona 2019/2020.

Doppio obiettivo raggiunto dunque: la salvezza, prefissata ad inizio stagione e passata in secondo piano vista la precoce conquista a 5 giornate dalla conclusione del campionato, ed il più volte citato scudetto del decimo posto, come da patto stipulato tra Fabregas e giocatori. Una stagione trionfale, chiusa con tanti sorrisi ed una consapevolezza sempre più chiara: questa stagione ha fatto da trampolino di lancio per il Como, per conoscere la categoria e costruire le fondamenta per propiziare un futuro che, ora più che mai, appare roseo. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 24 maggio 2025 alle 16:05
Autore: Luca Bianchi
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