Sarebbe dovuta essere l’ennesima giornata di festa per Como ed il Como, dopo la vittoria convincente ed in rimonta per 3-1 sul Cagliari. La partita del primo gol di Caqueret, del terzo gol consecutivo di Strefezza con una pennellata d’autore e la 100esima presenza in biancoblu di Patrick Cutrone, che ha messo il punto esclamativo con il gol del definitivo 3-1.

Eppure oggi l’attenzione dei quotidiani sportivi, dei tifosi e dell’ambiente è focalizzata maggiormente su altro: le parole post-partita di Cesc Fabregas, che fanno riferimento alla sua intenzione di “lasciare un'eredità importante. Con un centro sportivo moderno, con dei ragazzi con una cultura del lavoro fantastica". Un aspetto meno dolce dei 3 punti ottenuti sul campo dunque. Sono dichiarazioni queste che tengono di nuovo tutti con il fiato sospeso a Como e che, come se non bastasse, hanno acuito le voci su un possibile passaggio al Bayer Leverkusen.

Lo sappiamo: ogni dichiarazione va presa con le pinze e può essere interpretata in vari modi. Solo Fabregas sa cosa stia passando per la sua testa in questo periodo, se davvero sia solo focalizzato sul Como come ha ribadito anche nel post-partita di ieri o se stia davvero meditando l’addio. Eppure sorge una riflessione spontanea, che diventa una domanda diretta per Fabregas: davvero gli conviene lasciare Como?

I numeri parlano chiaro: nella storia della Serie A solo la Lazio della stagione 1972/1973 ha fatto meglio dei lariani come neo-promossa in termini di vittorie consecutive (6 contro 8). Potenzialmente il Como potrebbe toccare quota 54 punti, eguagliando il Verona 2013/2014 al secondo posto all-time per numero di punti totalizzati alla prima stagione in A. Sono statistiche di portata storica per il Como, che non solo testimoniano l’ottima stagione dei lariani nel presente ma anche il potenziale nel futuro del progetto. Non a caso per il Como si parla già di obiettivo Europa già dal prossimo anno.

Il richiamo della Champions League, si sa, è difficile da ignorare ed il Bayer Leverkusen potrebbe star facendo leva in particolare su questo aspetto per convincere il tecnico catalano a sposare la causa delle aspirine. Tuttavia, tralasciando i discorsi di riconoscenza e gratitudine che sono già sottintesi, i motivi che Fabregas avrebbe per rimanere a Como in termini di futuribilità del suo status da allenatore e di progetto tecnico e societario non possono essere ignorati o sottovalutati. Bensì sono sotto gli occhi di tutti.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 11 maggio 2025 alle 20:30
Autore: Luca Bianchi
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