Cesc Fabregas ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell'esordio in Como Cup contro l'Al-Ahli, parlando di moti temi: dalle amichevoli internazionali al mercato, passando per la costruzione della rosa e le aspettative sulla nuova stagione.
Sulle amichevoli con club internazionali - "Non credo molto in questo tipo di amichevoli, non mi sono mai piaciute. Penso che non si impari molto, né fisicamente né tecnicamente. Preferisco test interni di qualità. Tuttavia, affrontare squadre come il Lille, che ha battuto l’Atletico Madrid e giocherà ancora in Europa, ti obbliga a spingerti al limite. È stato un test importante per capire a che punto siamo. La stagione sarà lunga e difficile, dobbiamo crescere molto."
Sulla profondità della rosa e la situazione in difesa - "Stiamo cercando difensori specifici in base a come vogliamo attaccare e difendere. La società ha fatto un lavoro straordinario, siamo al 90% del mercato. Lavoriamo da gennaio per costruire questa squadra. Oggi eravamo in 34, compresi quattro portieri e ragazzi della Primavera: non è l'ideale, ma c'è grande impegno."
Sull’intesa tra Baturina e Paz - "Possono giocare insieme. Sono giovani e di altissima qualità, sembra si conoscano da sempre. I buoni giocatori si capiscono tra loro. Chiaramente c’è da lavorare tatticamente, ma sì, li vedremo insieme. E tutti devono partecipare alla fase difensiva, anche trequartisti ed esterni."
Sulla scelta di rimanere a Como - "Sono molto felice qui fin dal primo giorno. Ho ascoltato proposte, ma non perché volessi partire. Sono curioso di capire come lavorano gli altri club, ma non ho mai avuto dubbi. Ho un forte legame con il presidente e con Ludi. Ho firmato un contratto di quattro anni: è una scelta di fiducia in un progetto solido. Le parole volano, conta il lavoro. Entro alle 7 del mattino e esco alle 23, ogni giorno. Vogliamo portare il Como più in alto possibile."
Su Milan-Como in Australia - "È una cosa strana, mai successa prima. Dopo 21 anni torniamo a sfidare club come Milan e Juventus e capisco che i tifosi vogliano esserci dal vivo. Non è una decisione che mi riguarda direttamente, ma capisco il disappunto. Se ne sta occupando la società, hanno scelto loro o forse la Lega. Di certo non io."
Sul silenzio in merito alla permanenza - "Siamo ancora una piccola realtà, non si parla tanto di noi. Anche Conte dopo lo scudetto ha detto che avrebbe parlato con la società. A volte chi porta una squadra dalla B alla A viene sostituito. Dopo la scorsa stagione ci sono stati confronti, ma io sono rimasto perché ha un senso. Non basta salire: bisogna essere pronti per lo step successivo."
Sugli obiettivi stagionali e il mercato - "Vogliamo fare meglio dello scorso anno. L’obiettivo non è più la salvezza: puntiamo a costruire un’identità forte, migliorare il pressing e la compattezza. Abbiamo tanti giovani con grande potenziale. Mi piace lavorare con loro, hanno fame. Abbiamo alzato il livello, ma dobbiamo dimostrarlo. Abbiamo ricevuto tre offerte per un valore complessivo di 122 milioni. Non vogliamo solo comprare per rivendere: vogliamo crescere. L’Europa è un sogno, ma ci arriveremo passo dopo passo."
Su un possibile arrivo di Morata - "Vediamo. Non mi piace parlare finché non è tutto fatto."
Sulla gestione dei minutaggi - "Contro il Lille i titolari hanno fatto 60 minuti, nella prossima si invertiranno. Douvikas e Nico Paz sono arrivati da poco. Diao non giocherà, ma è in grande forma. Jesus Rodriguez giocherà la prossima. Tutti sono rientrati bene."
Su Fadera - "Niente di grave, solo un piccolo fastidio al flessore. Domani non ci sarà."
Sulla presenza della moglie di Messi - "Siamo amici, era venuta a trovarci. I figli hanno già giocato al Como, quindi in un certo senso Messi ha già giocato da noi! (ride). Ma lui adesso è in America."
Su Cutrone - "Si allena con grande intensità, sempre con il sorriso. È in forma. Deve decidere lui: se continua così, per me sarebbe un piacere tenerlo. Lo spogliatoio è fondamentale, poi si può vincere o perdere, ma conta l’atteggiamento."
Sulla concorrenza in attacco - "Voglio 22 giocatori che si mangino il campo. La competizione è fondamentale. Chi non è pronto, non gioca. Serve qualità per tutti i 90 minuti."
Sullo stato del mercato - "Manca pochissimo. Ci servono un attaccante e due difensori centrali, e stiamo valutando la situazione portieri. Era importante chiudere presto: l’anno scorso abbiamo fatto tutto tardi ed è stato più difficile. Ora valuteremo anche chi è già qui: chi dà qualcosa resta, chi no andrà via. Ma non aspettiamo nessuno."
Sull'interesse di club come Inter, Lipsia o Leverkusen - "Non mi aspettavo nulla. In questo lavoro sei un fenomeno se vinci 4-0, scarso se perdi 2-0. Conta solo il presente, non c’è tempo per aspettative."
Sui profili offensivi in rosa - "Abbiamo aggiunto nuovi giocatori bravi nell’uno contro uno. Addai, ad esempio, ha potenziale per fare 20 gol. Anche Jesus Rodriguez, Assane, Valle, Perrone. A centrocampo c’è tantissima qualità. Mi diverto a vederli lavorare. La competizione interna è fondamentale, come nelle grandi squadre."
Sul centrocampista fisico che manca - "È stato un dubbio. Ma la nostra idea di gioco richiede qualità. Maxi Perrone è fondamentale, e anche Sergi Roberto può giocare davanti alla difesa. Perdiamo un po’ di fisicità ma restiamo fedeli al nostro stile."
Su Jacob Ramon e altri arrivi - "Ramon è vicino, speriamo arrivi prima della partenza per Marbella. Cerchiamo un altro centrale con fisicità. Van der Brempt ha grande potenziale, ma va formato. Ci serve un quarto difensore centrale."
Su cosa serve per crescere ancora - "Mi piace osservare ogni dettaglio. L’obiettivo è essere fortissimi in ogni reparto. Anche difensivamente possiamo fare di più. Guardo sempre gli errori per migliorare. La perfezione non esiste, ma ci si può avvicinare."
Sulla competizione in porta - "Voglio competizione ovunque. Se un giorno uno cala, l’altro deve essere pronto. Da giocatore sapevo che bastava poco per essere superato. Ora è lo stesso. Abbiamo 30 giocatori, dobbiamo essere pronti mentalmente. Abbiamo preso un giovane dal Brasile (Henrique Menke, n.d.r.). Qui siamo tutti giovani’.
Sulla Coppa Italia - “Potrebbe essere un obiettivo concreto. Scendiamo in campo sempre per vincere. La Coppa Italia è un trofeo importante."
Su Fellipe Jack - "Per ora resta e domani gioca. Se partirà, dovrà andare in un club che giochi il nostro calcio. Altrimenti non ha senso."
Sul Trofeo Gamper col Barcellona - "È una soddisfazione enorme, anche per i tifosi. Se pensiamo a dove eravamo due anni fa, è impressionante. Sarà una grande emozione, ho ricordi bellissimi, anche con l’Arsenal. Loro hanno vinto la Liga, sarà un bel test."
Sul coinvolgimento nell'organizzazione - "Il presidente mi ha informato, ma è merito del marketing. Sarà bellissimo per la città, per tutti noi."
Sul Celtic - “Ne ho parlato con Kuhn, sono molto competitivi. Ne ho parlato con lui, è una squadra forte."
Sulla pressione - "La metto da solo. Penso sempre a come migliorare. La proprietà non ci mette pressione, vuole crescere con calma. Spendiamo, è vero, ma vogliamo prima costruire, poi eventualmente vendere. Qui si lavora bene.
Sul ritiro di Marbella - "Partiamo il 30. Avremo due giorni liberi dopo la gara contro il Barcellona, poi si riparte."
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